Un disastro. Sono andato a lavorarci per trovare città pessime, disordinate, nel regno incontrastato della sporcizia. Gente tra la peggiore mai conosciuta, pronta a farti i conti ogni volta che deve spostarsi di un centimetro per te, approfittatrice, disonesta e fiera della propria ignoranza.
Da Brasilia a Rio, da Fortaleza a Porto Alegre, non cambia assolutamente nulla.
Però poi capisci come mai i brasiliani abbiano un paese ridotto così, a paradiso dei ladri, dei corrotti e dei papponi. Oltre che dei puttanieri. Anche perché politici e donne investono su quello. È logico che con una mentalità per cui quello che riguarda chi è meno fortunato di me non mi interessa minimamente, e non muovo un dito a chi non mi può dare tanti soldi e rendermi la vita più comoda non si può ottenere nulla di diverso.
È proprio vero che bisogna stare attentissimi a quello che si fa o a quello che si dice, là paghi carissimo tutto altro che accoglienza. Oltre alla vita da inferno che si fa, assistendo a miseria, degrado, violenza, scontri cruenti, rapine, omicidi...
Le spiagge poi cosa sono? Un accozzaglia di casermoni fatiscenti e rifiuti direttamente sul mare.