Non è che si parla male solo del Brasile, si parla male di ciò che è vergognoso. Che poi le due cose coincidano è un altro conto.
Si esprime solo un parere su tutto , e in modo particolare su questo, perché comunque per quel che mi riguarda è qualcosa che ha fatto parte a lungo della mia vita. Ma mettere alla porta la gente solo perché non la pensa come te è una forma di volgare razzismo.
Secondo me in Italia se ne parla troppo bene invece, del Brasile. I pregiudizi positivi li avevo anch'io, poi ho vissuto là , ero ad un passo dallo sposarmi e trasferirmici definitivamente. Ho conosciuto gente e città di quel Paese ed ho capito tante cose, e soprattutto ho capito il perché siano tuttora in una situazione che definire disastrosa è dire poco.
Io non sono andato a rubare, non sono andato a sfruttare bambine. Sono andato a lavorarci.
C'è ignoranza, disinformazione, pregiudizi, nepotismo, parassitismo in ogni classe sociale brasiliana. Il governo ruba e lucra sulla prostituzione, intasca tangenti, mantiene la propria gente nell'ignoranza per non rovinare questo blocco di potere effettivo che commercia e si arricchisce coi soldi degli altri. Che possiede terreni, imprese, fabbriche, stazioni radio, reti televisive, giornali, agenzie di stampa (di stato). Tutti gli altri, un fico secco.
Oltre allo squallore delle città , alla disoccupazione, l'analfabetismo, la gente che muore di fame o di pistola, i colossali problemi di ordine pubblico e la falsità e l'ipocrisia dei brasiliani, che sembrano tanto sorridenti e generosi ma pronti a farsi pagare 100 volte quello che ti hanno dato. Roba che ti invitano a pranzo per poi chiederti in cambio un assegno vitalizio. Ancora più sfortunato è uno che si trova la ragazza brasiliana che poi sa domandarti solo soldi e regali costosi.
Sì perché là l’amore e l’amicizia sono dimostrabili proporzionalmente coi soldi che gli dai. E mettersi a lavorare no?
Ed il sesso, vero scopo di molti viaggi in Brasile, purtroppo è un gran mercato redditizio. Abbiamo fatto arrestare dei papponi poi rilasciati subito; abbiamo continuato a protestare formalmente contro il governo brasiliano. Esposti, denunce, petizioni, ma continuano a fare di testa loro. Del resto sono soldi che arrivano, e loro piuttosto che investire sulle risorse, creare posti di lavoro, investono sulle ragazzine.
Chi cavolo credi che lucri sul petrolio e sulle piantagioni di canna che fanno il carburante ad alcol vegetale? Le solite 1000-2000 persone. Stop.
Ma anche fuori dal giro dello sfruttamento (e sottolineo, fuori dal giro della prostituzione, quindi con gente normale) è vero che le occasioni capitano, anche a non cercarle. La maggiore accondiscendenza delle donne brasiliane rispetto alle italiane c'è (anche non mercenarie, anche non sfruttate), è inutile negarlo. Probabilmente nell'immaginario collettivo il Brasile è il paradiso erotico anche perché uno bruttino non fa fatica a trovarne 5 o 6.
Ma di veramente belle, manco mezza. Mai visto tanta ostentata bruttezza in giro.
Io ho raccontato certe cose perché mi sento in dovere di mettere in guardia la gente da quello che succede. Ed il fatto che siamo in tanti perplessi su quest'immagine paradisiaca del Brasile che ci viene propinata ogni giorno è segno che qualcosa di vero c'è, in quello che diciamo. E chi si lamenta ci è stato, ha visto, ha vissuto. Non è gente che parla per pregiudizi, perché – ripeto – i pregiudizi sul Brasile sono sempre tutti positivi (la miseria, la disoccupazione, le favelas, ahimé, sono realtà concrete).
Solo che siamo noi a muoverci, sono le nostre organizzazioni caritative e missionarie che si danno da fare per combattere queste vergogne mondiali. Oltre alle nostre leggi, le uniche al mondo che perseguono i crimini dei connazionali anche se commessi all’estero. I brasiliani che potrebbero non muovono un dito. E forse non è neanche colpa loro, perché non sanno, non vengono informati, non se ne rendono conto.
Gli italiani fregano la povera gente? Non diciamo castronerie. Gli sfruttatori, i ladri, i corrotti, quelli che gestiscono il mercato sono tutti brasiliani. I papponi soprattutto, e sono quasi tutti pezzi grossi. Solo che però dello sfruttamento si dà la colpa ai turisti.
à questo quello che non è giusto.